Le malattie dei cani

Leptospirosi

I primi sintomi a comparire sono febbre, svogliatezza e perdita di appetito. Questi sintomi sono comuni per molte malattie, ma nel caso della Leptospirosi sono spesso associati ad un atteggiamento con la schiena incurvata dovuto al dolore del sedere renale, ulcere sulle membrane mucose della lingua e della bocca, vomito profuso con possibile presenza di sangue e diarrea, sete e minzione aumentate.

Rabbia

La Rabbia è una zoonosi, ossia di quelle malattie che possono essere trasmesse dall’animale all’uomo.
Se si viene in contatto con i fluidi corporei di un animale infetto, come per esempio la saliva, l’urina o il sangue, è possibile infettarsi.
E’ molto importante notare che, anche se i nostri amici non presentano ancora i sintomi della malattia ma sono venuti a contatto con un animale morto per rabbia o hanno litigato con altri animali ammalati, possono essere contagiosi per l’uomo.
La rabbia non può essere diagnosticata tramite le normali analisi di laboratorio prima che coinvolga le cellule nervose ed il tempo di incubazione per questa malattia può variare dai 3 ai 6 mesi. Perciè è importante vaccinare i propri animali domestici contro la rabbia, specie se si vive in una zona dove questa malattie è endemica.
I principali sintomi che caratterizzano un soggetto affetto da rabbia sono due:

         Fase prodromica:
Nella fase prodromica si può notare un cambiamento non specifico di comportamento: gli animali affetti generalmente non mangiano, non bevono e stanno in solitudine.Questa fase dura circa 1-3 giorni, dopodiché subentra la fase eccitativa oppure una precoce fase paretica.
         Fase eccitativa:
Nella fase eccitativa, i sintomi sono: comportamenti irrazionali ed una spiccata aggressività. Le pupille possono essere molto dilatate e l’espressione del muso può essere ansiosa, inoltre è presente una profusa salivazione – bava alla bocca – ed incapacità di deglutire.

Parvovirosi

La parvovirosi è una malattia molto contagiosa soprattutto per i cuccioli che ne causa un elevata mortalità.Per questo motivo bisogna pianificare un meticoloso piano vaccinale. La parvovirosi può manifestarsi sotto due forme:

         Sindrome gastro intestinale
E’ caratterizzata da depressione, vomito, perdita d’appetito, febbre alta e diarrea profusa.
         Sindrome cardiaca
Colpisce i muscoli del cuore, specie nei cuccioli in cui può causarne la morte immediata. I cuccioli smettono di poppare, guaiscono e respirano a fatica. I cuccioli colpiti da questa forma possono residuare gravissime conseguenze di insufficienza cardiaca.

Il trattamento è molto complesso e richiede il ricovero del vostro animale.

Cimurro

Il cimurro è una malattia virale altamente contagiosa che frequentemente porta a morte i soggetti colpiti, in maggioranza cuccioli non vaccinati.
Sono frequenti complicazioni e infezioni secondarie a carico dell’apparato respiratorio e del sistema nervoso.
Il virus che causa questa malattia è Paramixovirus. Questo virus è simile a quello che causa il morbillo nell’uomo.
Dopo circa una settimana dal contatto con il virus l’animale infetto manifesta febbre alta, perdita d’appetito, svogliatezza e spesso anche scolo mucopurolento dal naso e dagli occhi.
In questa fase, la malattia presenta dei sintomi molto simili al raffreddore ma presto seguiranno anche fenomeni di diarrea e vomito con grave disidratazione.
A questo punto l’animale può andare incontro a un lento miglioramento e guarigione oppure entrare nella seconda fase della malattia che interessa il cervello ed il sistema nervoso.
I sintomi che manifestano sono inizialmente rapide contrazioni di gruppi di muscoli del muso o degli arti, poi una locomozione barcollante ed infine gravi convulsioni simili a episodi epilettici.
I cani che arrivano a questa fase difficilmente sopravvivono.
In tutti i casi la cosa più importante è la tempestività con la quale si interviene, quindi non esitare a portare l’animale al veterinario quando notate qualche disagio.

Le malattie dei gatti

FIP (Peritonite infettiva felina)

Di questa malattia si sa davvero ancora pochissimo.
Si contrae tramite le vie orali, le feci e il muco del gatto. La madre trasmette il virus ai piccoli, ma questo si può evitare. Infatti, i cuccioli alla nascita e fino ai trenta giorni di vita sono immuni dal virus perch&ecute; coperti dagli anticorpi della madre.
Si ricorda che un gatto con malattia conclamata risulta negativo ai test.
Inoltre sempre con malattia conclamata il gatto non sarà più contagioso perchè non spande più nell’ambiente il virus. E’ in commercio in America e in qualche paese Europeo, un vaccino in grado di coprire però solo il 75% dei casi.

FUS (Sindrome urologica felina)

Con questo nome non si indica una malattia specifica quanto un’insieme di patologie che colpiscono le basse vie urinarie (uretra, vescica) dei gatti. In un gatto affetto da FUS possono formarsi dei calcoli, che accumulandosi nell’uretra impediscono la normale urinazione. Nei casi più gravi, qualora non curata con tempestività, la FUS può avere esito fatale.

FELV (Leucemia felina da virus)

E’ il Virus della Leucemia Felina, che causa una serie di malattie collegate che nel medio termine portano alla morte. Il contagio avviene sostanzialmente attraverso il contatto con il naso, attraverso la saliva infetta, l’urina contaminata, il sangue, e le feci. La mamma può infettare i cuccioli attraverso la placenta o in seguito durante l’allattamento.
Esiste un vaccino specifico per questa malattia in grado di coprire quasi tutti i casi a rischio.

FIV (Sindrome di immunodeficienza felina)

Sindrome da immunodeficienza felina paragonabile all’immunodeficienza umana.
Va immediatamente precisato che questa malattia non contagia l’uomo.
Il virus aggredisce il sistema immunitario del gatto e lo rende soggetto a moltissime altre malattie. Il contagio avviene attraverso le ferite da morso tramite la saliva del gatto infetto. Secondo molti il contagio può avvenire quando più gatti utilizzano le stesse ciotole, non sempre ben pulite. Non esiste alcun vaccino per la questa sindrome.

Le malattie del cane e del gatto

Filariosi Cardio Polmonare

La Filariosi Cardio Polmonare è il risultato di un’infezione da Dirofilaria Immitis e viene trasmessa, ai cani e ai gatti, da molte specie di zanzare.
La Dirofilaria Immitis è un parassita a ciclo di vita indiretto, cioè le sue larve devono compiere un passaggio all’interno di un ospite intermedio specifico (zanzara) per poter iniziare la trasformazione ad adulto.
Nel momento in cui la zanzara punge un cane sano (ospite definitivo), lo infetta. Le larve quindi, iniziano a migrare verso il cuore e i polmoni, dove diventano adulte (vermi tondi).
La presenza dei vermi nell’arteria polmonare induce una proliferazione dell’endotelio del vaso, determinandone riduzione del lume con conseguente riduzione della perfusione polmonare; questo pone sotto sforzo il cuore di destra. Frammenti di parassita o vermi morti che guadagnino il circolo sistemico, possono provocare fenomeni di embolia.

Mappa diffusione Filariosi Cardio Polmonare

I sintomi di comune riscontro in cani affetti da filariosi moderata sono: affaticamento dopo esercizio fisico, tosse, dispnea, crepitii respiratori. Con l’aumento del numero delle filarie si possono avere: sincope e vomito intermittente. Nei gatti i sintomi di maggiore riscontro sono tosse e dispnea; altri disturbi comuni possono essere vomito, anoressia, dimagrimento e letargia.

La diagnosi da infestazione da filaria si basa sul rilevamento delle microfilarie nel sangue periferico, su specifici test immunodiagnostici e sui reperti clinici e radiografici caratteristici della malattia. Il programma di prevenzione prevede di sottoporre tutti i cani, che vivono o che si sono recati in zone ad alta incidenza di infezione, ad un test sierologico da eseguirsi prima della comparsa delle zanzare (aprile-maggio). Se i test danno esito positivo, i cani vengono sottoposti prima a terapia adulticida poi a terapia microfilaricida; quando l’esito del test è negativo, per gli animali che vivono o che si recano in zone a rischio, si adotta un programma di profilassi, volto a limitare la presenza del vettore nell’ambiente ed a inibire la vita delle larve iniettate dalle zanzare nel sottocute del cane e del gatto.